A partire dal 1° gennaio del 2023, in riferimento al decreto legislativo 116/2020, in Italia è entrata in vigore la normativa europea, che prevede che tutti gli imballaggi siano: “opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione Europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi”. Lo stesso comma stabilisce che, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, i produttori hanno inoltre l’obbligo di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati. Al momento soltanto il nostro Paese, la Bulgaria e la Francia si sono adeguati alla normativa.
Ci Pensa Legoplast
Per venire incontro alle esigenze dei propri clienti, Legoplast ha messo a punto una serie di facilitazioni che permettano di districarsi agevolmente nell’ambito di una normativa che a prima vista può apparire ostica e di difficile interpretazione.
In un’ottica di economia circolare infatti questo obbligo ricade, non solo sui produttori, ma anche sugli intermediari di produzione, che sono tenuti a fornire l’identificazione del materiale di imballaggio su tutte le componenti che vengono separate manualmente per lo smaltimento dei rifiuti, unitamente all’invito al consumatore di verificare le disposizioni del proprio Comune.
Si può scegliere fra due soluzioni:
1. Stampare sull’imballaggio la natura del prodotto (come nelle immagini sotto che indicano PP, PE, PVC). In alcuni casi si può anche stampare la dicitura “busta multiuso riutilizzabile” (vedi esempio immagine PP).
2. Stampare sulla busta un QR code, che, una volta inquadrato, fornisce direttamente sul cellulare del consumatore finale tutti i dati richiesti, in cui vengono indicate le informazioni sullo smaltimento nella lingua madre (ad es. Italia – italiano, Francia – francese etc).
Legoplast è in grado di fornire tutte le tipologie di soluzioni richieste: sia la simbologia del materiale sia il QR code corretto per il packaging di sua produzione. Quest’ultima opzione, non consentita in Bulgaria, è quella più utilizzata poiché, in caso di prodotti costituiti da diversi componenti, evita di stampare più simboli. In Francia l’etichettatura digitale è accettata solo per imballaggi che hanno una dimensione massima di 20 cm, mentre per gli altri è necessario apporre quest’ultimo simbolo: il triman (vedi sotto).